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Meglio un ponte o un impianto dentale?

Qual è la soluzione migliore per rimpiazzare i denti ormai persi?

È meglio un ponte o un impianto dentale?

Quando ci si approccia ad un trattamento di riabilitazione con protesi del sorriso così significativo è perfettamente normale essere attanagliati da dubbi e domande.
In questo articolo, lo staff dello Studio Vavalli approfondisce le differenze tra ponti e impianti dentali, per aiutarti a scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze.

Ponte o impianto: in cosa consistono?

Il ponte è una protesi fissa che ha appoggio su denti naturali. Il ponte più performante e conveniente è un ponte a tre elementi: due di pilastro e il terzo, il dente mancante, saldato in mezzo. Però possiamo considerare anche di effettuare ponti a quattro e spingendoci anche a cinque elementi con due di pilastro, facendo, però, delle approfondite valutazioni. Per poter realizzare un ponte è necessaria la preparazione dei denti pilastro, detta anche “limatura“. Attualmente l’indirizzo è quello di non devitalizzare i denti pilastro; farlo solo se necessario.

Gli impianti endossei, invece, prevedono l’inserimento di una fixture – nella maggior parte dei casi in titanio – nell’osso del mascellare o della mandibola, che di fatto rimpiazza la radice del dente. Sull’impianto viene, in seguito, realizzata una corona protesica che fa le veci del dente.

Ponte: pro e contro

Il ponte dentale rappresenta una soluzione affidabile e sicura.
Attualmente, però, la scelta ricade più sull’impianto, in quanto anche lo stesso paziente preferisce che non si agisca sui propri denti, limandoli.

Tuttavia, il ponte dentale ha dei vantaggi:

  1. Evita una chirurgia, scelta importante per i pazienti che hanno più patologie complesse.
  2. Ha tempi mediamente più brevi.

L’impianto è una soluzione molto affidabile che offre risultati duraturi nel tempo se sono state rispettate delle regole basilari. Prima tra queste è il controllo, assiduo e costante, dell’igiene del paziente con un treaning e una continua istruzione e motivazione.
Gli impianti sono dunque molto importanti per riabilitare la mancanza parziale o totale dei denti. È importante e basilare un’ottima qualità dell’osso e un corretto volume dello stesso in tutte le sue misurazioni. In mancanza dei corretti volumi di osso, attualmente, si ricorre a tecniche di aumento dello stesso (GBR).

Impianto a carico immediato

Sempre più spesso si ricorre all’inserimento dell’impianto e, contestualmente, alla realizzazione di protesi nella stessa seduta chirurgica. Questo dà un notevole vantaggio nei tempi e nella psicologia del paziente. Non sempre questo è possibile ed è importante saperlo.

Quindi, non creare false illusioni e pratica questa metodica nei casi selezionati!

In conclusione…

Non esistono differenze di affidabilità e durata tra impianti e ponti su denti naturali. La valutazione della scelta deve essere lasciata al professionista in collaborazione con il paziente, che saprà prendere la strada giusta del caso in esame. Attualmente l’implantologia sta offrendo delle soluzioni molto importanti per evitare al paziente la c.d. protesi mobile, che aveva, un tempo, delle implicazioni psicologiche negative. Comunque, è sempre molto importante affidarsi a dentisti capaci che continuano a tenere in considerazione l’importanza del dente nei confronti dell’impianto e a cercare di mantenerlo finché questo è possibile.