La sedazione cosciente è una pratica consolidata in odontoiatria che permette a pazienti particolarmente sensibili di affrontare le sedute odontoiatriche, interventi chirurgici e tecniche diagnostiche lievemente invasive, senza avvertire dolore e riducendo l’ansia e lo stress emotivo.
In questo articolo scopriremo come funziona la sedazione cosciente, i casi e i soggetti per cui è indicata e le situazioni in cui è sconsigliata.
La sedazione cosciente, praticata in odontoiatria e in altri ambiti medici, è una tecnica che prevede la somministrazione di farmaci sedativi, analgesici e anestetici al paziente prima di affrontare un intervento. Si distinguono tre livelli di sedazione:
Nella sedazione cosciente, oltre ai farmaci, viene somministrata una composizione di protossido di azoto e ossigeno, permettendo al paziente di rimanere vigile e cosciente.
Il dentista o l’anestesista responsabile analizza la storia clinica del paziente e verifica se ci siano impedimenti alla sedazione. Successivamente, individua le dosi e le tempistiche di somministrazione più adatte e procede con l’inoculazione dei farmaci tramite via endovenosa.
Durante la somministrazione, il medico monitora costantemente i parametri vitali del paziente e la sua capacità di risposta agli stimoli.
La miscela di protossido di azoto e ossigeno non è tossica e non presenta controindicazioni con altri farmaci, ma è controindicata:
La sedazione di protossido di azoto va applicata solo nei casi effettivamente necessari.
La sedazione cosciente è una pratica utile per ridurre l’ansia nei pazienti odontofobici ed è altresì utile in presenza di alcune patologie e disabilità.
Fondamentale è affidarsi a professionisti esperti e competenti per valutare la necessità e l’appropriata applicazione della sedazione cosciente in ambito odontoiatrico.